Sempre più spesso ci imbattiamo in nuove “diete” per perdere peso o per controllare l’apporto di glucosio giornaliero. Su internet circolano numerose tendenze sul tema: diete iperproteiche come la Dunkan o la Atkins, diete monotematiche, a zone, a punti, il digiuno intermittente, la dieta lampo, la paleodieta. Tra queste, appare anche la dieta Chetogenica.
Prima di proseguire, però, una raccomandazione.
La lista delle soluzioni dimagranti oggi a nostra disposizione è molto lunga, in gran parte grazie alla ricerca che non si ferma mai. Altre volte, invece, ciò che leggiamo o ci viene suggerito non ha un effettivo fondamento medico e potrebbe non risultare salutare per il nostro corpo.
Vi raccomandiamo, dunque, di prestare sempre attenzione e di affidarvi ad uno specialista, per pianificare insieme un percorso terapeutico personalizzato.
La dieta chetogenica
Una dieta chetogenica (o anche Keto Diet) è una dieta essenzialmente a base di grassi, moderata nelle proteine e che prevede la riduzione drastica dei carboidrati.
Caratteristiche
Possiamo definire la Keto Diet come una strategia nutrizionale:
- ipocalorica, a basso contenuto di calorie
- low carb; questo non significa “zero carboidrati“, ma che l’assunzione dei carboidrati è limitata!
- moderata di proteine; non è, dunque, una “dieta proteica”, come qualcuno potrebbe affermare!
- ad alta percentuale di lipidi e grassi buoni
In numeri, i nutrizionisti consigliano di consumare all’incirca:
- 60-70% di grassi buoni
- 25% di proteine
- 5-15% di carboidrati.
Come funziona
Dieta chetogenica vuol dire letteralmente “dieta che produce corpi chetonici”.
Ma di cosa si tratta?
La fonte di energia favorita dal cervello e dal sistema nervoso è il glucosio che, come ben ricordiamo, riceviamo dai carboidrati alimentari. La riduzione dell’apporto di carboidrati prevista dalla Keto Diet fa sì che il cervello e il sistema nervoso inizino a rifornirsi dai carboidrati immagazzinati nel nostro corpo, che vengono così esauriti dopo pochi giorni.
L’organismo si trova dunque costretto a rifornirsi autonomamente del glucosio necessario alla sopravvivenza e inizia a produrre i cosiddetti corpi chetonici (o chetoni): una fonte di combustibile che si attiva quando le riserve di glucosio sono basse.
Ma come lavorano i chetoni?
Per produrre la quantità di glucosio sufficiente per sopravvivere, il nostro corpo deve utilizzare i grassi come fonte primaria di energia. I grassi, però, non riescono ad attraversare la barriera emato-encefalica, rischiando di lasciare il cervello senza carburante (se ciò dovesse accadere, tutto il sistema nervoso cesserebbe di funzionare).
A questo punto entrano in gioco i chetoni. I corpi chetonici provengono dallo stesso tessuto adiposo ma, a differenza delle molecole di grasso, sono in grado di attraversare la barriera emato-encefalica e di rifornire il cervello dell’energia necessaria.
Quando e come seguirla
La dieta chetogenica viene consigliata dagli specialisti soprattutti in tre contesti particolari:
- Dimagrimento
- Terapia alimentare per determinate patologie metaboliche (iperglicemia cronica, ipertensione arteriosa, ipertrigliceridemia e sindrome metabolica)
- Riduzione dei sintomi associati all’epilessia infantile
Per una corretta dieta chetogenica è necessario seguire 3 semplici regole:
- mangiare sostanzialmente alimenti privi di carboidrati
- limitare quelli con basso contenuto di carboidrati
- evitare totalmente i cibi ricchi di carboidrati
Da ricordare: la quantità di carboidrati ingeriti deve corrispondere al 5-15% del fabbisogno giornaliero. Il restante è costituito da proteine (25%) e, soprattutto, da grassi (60-70%).
Vantaggi
La dieta chetogenica può apportare diversi benefici a chi la segue (con moderatezza).
Aiuta a perdere peso (mangiando grassi)
Questo avviene grazie a diversi fattori:
- I corpi chetonici, che hanno effetto sull’appetito e calmano il senso di fame
- Il deficit calorico
- Il consumo di grassi per produrre energia
- L’aumento del dispendio calorico, conseguenza dell’aumento del lavoro metabolico
- L’aderenza e la preferenza alimentare
Ha un effetto anoressizzante
Migliora i parametri metabolici in caso di obesità e sovrappeso
Una meta-analisi di 14 studi effettuati nel 2020 ha dimostrato che una dieta chetogenica a basso contenuto di carboidrati risulta più efficace di una dieta povera di grassi nei pazienti obesi o in sovrappeso: l’indice di massa corporea, il peso e la circonferenza della vita dei pazienti soggetti dello studio sono diminuiti significativamente al termine del periodo di dieta chetogenica.
Una Keto Diet Low Carb aiuta a migliorare i fattori di rischio cardiovascolare e a controllare i valori della glicemia, il peso e la quantità di lipidi nei soggetti obesi, in sovrappeso o diabetici.
È una cura contro altre malattie
Questa strategia alimentare viene utilizzata anche per il trattamento di convulsioni, malattie autoimmuni, autismo, morbo di Alzheimer e Parkinson
Svantaggi
La dieta chetogenica può, però, essere causa anche di svariati problemi, che per la maggior parte dipendono dalla quantità di corpi chetonici nel sangue.
Smaltimento dei corpi chetonici
I chetoni vengono regolarmente prodotti in minime quantità dal nostro organismo ed espulsi attraverso le urine e la ventilazione polmonare. In alcuni casi, i residui di chetoni possono essere ulteriormente ossidati dalle cellule muscolari, dal cuore e in minima parte dal cervello.
Se, però, la produzione di corpi chetonici oltrepassa la capacità di smaltimento dell’organismo, questi si accumulano nel sangue causando un aumento del lavoro dei reni o addirittura la chetosi, ossia l’abbassamento del pH sanguigno.
In casi estremi, questa condizione può portare al coma o alla morte.
Eccesso di grassi saturi
Una Keto Diet non pone limite al grasso saturo che, bisogna ricordare, è associato ad un aumento del rischio di malattie cardiache.
Carenza di fibre e vitamine
Questa condizione può dipendere dal fatto che la dieta chetogenica non prevede l’assunzione di frutta e verdura di un determinato tipo.
Periodo di adattamento
All’inizio di un trattamento di dieta chetogenica, l’organismo richiede un periodo di “assestamento” per adattarsi alla nuova condizione metabolica ed iniziare a rifornirsi di glucosio. Si tratta di una situazione “di passaggio”. Tra i sintomi lievi possono esserci:
- mancanza di energia e spossatezza
- umore basso
- nebbia cerebrale
Controllo e monitoraggio
In ultimo, bisogna specificare che una dieta chetogenica innesca un processo che richiede un controllo e monitoraggio piuttosto precisi e costanti. Si tratta di un sistema che non può essere prolungato troppo a lungo (tendenzialmente si preferisce un trattamento della durata di 3 settimane, 21 giorni). Ovviamente, dipende dallo stato di salute della persona interessata.
Conclusioni
Detto ciò, ricordiamo sempre di consultare prima uno specialista, al fine di stabilire insieme un piano sano e personalizzato.
Vi salutiamo con un evergreen che deve rimanere chiaro, qualsiasi dieta o tendenza alimentare si voglia seguire
“Il vero cibo non farà mai male“
Buon appetito!